
Che cosa faresti se ti accorgessi che la home page di Google è in down? Un web designer argentino ha pensato bene di acquistarla, aggiudicandosela per meno di 3 euro.
Ha dell’incredibile quanto successo lo scorso mercoledì in Argentina, dove Nicolás David Kuroña, un giovane web designer è diventato proprietario di google.com.ar, la homepage argentina di Google, anche se solo per alcune ore.
Ma iniziamo dal principio.
Periferia di Buenos Aires, 23 aprile, ore 21.52 locali. Nicolás inizia a ricevere messaggi che lo avvertono del non funzionamento di Google. “Ho inserito www.google.com.ar sul mio browser e ho visto che non funzionava, mi sono quindi reso conto che c’era qualcosa di strano”, ha riferito alla Bbc. Decide allora di visitare il Network Information Center Argentina (Nic), il servizio del governo argentino che gestisce la registrazione dei domini Internet nel Paese per verificare lo stato del dominio argentino di Google e… sorpresa: il dominio Google Argentina era in vendita.

Nicolas ha pensato che l’acquisto non sarebbe andato a buon fine ma ha deciso di provarci comunque e terminata la procedura di registrazione ha ricevuto l’email con regolare ricevuta di acquisto.
“Ero come paralizzato, non potevo credere a quello che stava accadendo” ha riferito “non avrei mai immaginato che la transazione sarebbe andata a buon fine”.
“Sono tranquillo. È tutto legale. Ho la fattura di acquisto”, ha scritto immediatamente su Twitter, in un post che ha velocemente superato gli 80.000 likes.
“Chiunque può legalmente acquistare un dominio con estensione .com.ar se il nome di dominio risulta disponibile” riportano infatti le note legali di nic.ar.
Esto es lo que vi el día que compre el dominio de https://t.co/cK20BdyuxB, gracias por el apoyo !! pic.twitter.com/hYsVcEoLLj
— Nicolas David Kuroña (@Argentop) April 23, 2021
E così mentre il sito globale Google.com ha funzionato senza problemi, la pagina argentina è risultata offline fino a a mezzanotte. In quell’arco di tempo coloro che accedevano alla pagina argentina di Google venivano reindirizzati alla pagina di Nicolás. E il tutto si è svolto nella piena legalità.
Alla fine però tutto è tornato alla normalità. Dopo un paio d’ore, un portavoce del colosso di Mountain View ha infatti dichiarato alla stampa locale che il problema relativo a Google.com.ar era stato risolto. “Per poco tempo, il nostro dominio è stato acquistato da qualcun altro” ha riconosciuto Google Argentina, “ma abbiamo ripreso il controllo molto velocemente”.
Ma cosa ha fatto si che il dominio “google.com.ar” risultasse libero? La risposta a questa domanda è ancora un mistero. Una possibilità è che Google Argentina abbia semplicemente dimenticato di rinnovare il proprio dominio. Tutti i domini web infatti hanno una durata limitata, e al momento della scadenza, trascorso un breve periodo in cui il precedente intestatario può riacquistarli, si liberano automaticamente per chiunque desideri acquistarli.
Google però assicura che il suo dominio non era scaduto ed era valido fino a Luglio 2021. La posizione di Google è stata confermata da Open Data Córdoba, un sito che traccia i domini argentini registrati e quelli scaduti.

Le ipotesi più accreditate rimangono allora quelle di un problema tecnico o di una disattenzione da parte di chi gestisce il sistema di registrazione dei domini Internet.
Al termine della vicenda Nicolás non è stato ricontattato e non ha ottenuto nessun corrispettivo e nemmeno un risarcimento per il mancato godimento dell’annualità del dominio registrato, ne da Google ne da Nic. Non c’è dubbio però che la visibilità ottenuta da questa vicenda abbia ampiamente ricompensato Nicolás per i pochi pesos spesi.
…e voi comprereste il dominio Google.it per 3€? 😃